domenica 20 settembre 2009

Lettera a Roberto Valente e ai ragazzi caduti a Kabul


L'Italia assurda che combatte ed argina le guerre intestine come le Brigate Rosse, le mafie, la delinquenza in genere, le bande sovversive politiche che da tempo cercano di destabilizzare il nostro paese. Tutti nemici visibili, palpabili. Ora i nostri politici hanno deciso di combattere i nemici invisibili a spese dei nostri connazionali. Vorrei vedere che i nostri politici ci mandasero i propri figli in queste terre tormentate a rischiare la vita. Noi civili, che assistiamo inermi e impotenti a queste stragi annunciate, abbiamo il dovere di esprimere il nostro sentimento, il nostro dissenso affinchè questo sangue smetta all'istante di essere versato.
Ancora oggi le Guerre non ci hanno ancora insegnato che non si può imporre ad un Popolo una volontà differente da quella dettata dalla loro determinazione. La Guerra del VietNam ha insegnato e non solo quella. La rivolta deve partire dall'interno per scelta, com'era accaduto nel Nostro Paese con le varie fazioni di Partigiani. Politicamente diverse ma ognuna con un'unico obiettivo: liberare l'Italia. Se non esistono queste minime condizioni non è possibile pensare di armare ribelli per ottenere una Democrazia che sarà costellata di violenza. La Democrazia è una Signora cui dobbiamo dare del Lei. Imporla a certi Popoli è come dare una Ferrari da Formula Uno in mano ad un ragazzino.
Ed ora, dopo questo attentato devastante che cosa dire? Solo il silenzio dovrebbe parlare, ma ora basta!

Grazie Roberto per il sacrificio che hai fatto per l'Italia, per tutelare il sogno di libertà.
Personalmente non condivido l'intervento "pacifico" dell'Italia nei paesi dove c'è la guerra. Paesi la cui cultura è lontanissima dal rispetto altrui e quindi dall'embrione della LIBERTA'. Noi le nostre guerre le abbiamo già avute, il sangue lo abbiamo già versato. Siamo obiettivi troppo facili per chi vuole colpirci, alimentando gratuitamente il fanatismo di persone prive di senso civico, accecate dall'integralismo religioso. Gente vigliacca e nascosta nell'ombra. Le Guerre Mondiali, in particolare la lotta al nazismo e al fascismo erano raffigurate da nemici palpabili, visibili. I talebani, nascosti all'ombra dei civili, combattono una guerra subdola e che soprattutto non ci appartiene. Nei loro attentati salta per aria un pezzo valoroso e glorioso d'Italia assieme ad un sacco di civili innocenti ed ignari. Bambini, donne, anziani ma questo per loro senza rispetto va bene. Per noi italiani questo non va bene! Ho avuto un nonno prima soldato e poi partigiano, mio padre era ufficiale durante la Seconda Guerra Mondiale e non credo che avrebbero voluto ascoltare queste notizie.
Abbraccio la tua famiglia, Roberto, con gesto fraterno e con le lacrime agli occhi, mortificato dall'impotenza che mi pervade ora. Sono orgoglioso di essere italiano grazie a persone valorose come te, eroi veri in tempo di pace ma perdona la mia delusione di essere rappresenatato da una classe politica, indipendentemente dal colore, che nonostante il nostro passato di enorme sacrificio si ostina a mandare al macello ragazzi d'oro, padri di famiglia, amici veri senza offrire loro opportunità concrete di lavoro. Mi unisco anche al dolore di tutte le famiglie degli altri ragazzi che hanno perso la vita ed in silenzio piango, assieme alla mia famiglia, con Loro.

Paolo Maria Coniglio

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